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  • Memorie Originali
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Il Nuovo Cimento (1855-1868)

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References

  1. V. Napione Cav. Carlo Antonio—Elementi di Mineralogia ec. tom. 1. (unico uscito), Torino 1797, pag. 306.—V. pure Brochant—Elem. di Miner. compendiosamente tradotti ec., Bologna 1825, 3. ediz. vol. I, pag. 189.—Il compendiatore bolognese (diretto nella sua fatica, io ricordo bene, dal ch. Ranzani), il quale in questo loco trascrisse quasi dal libro del Napione ciò che si legge nel suo sullaserpentina e sulgabbro, si lasciò sfuggire, fra le sostanze contenute nella serpentina, notate dallo scrittore torinese, antico ma buono, il FERRO MAGNETICO (e miniera di ferro magnetica, si legge nel Napione, in fine della serie delle dette sostanze), stanze), sostanza la più ragguardevole,per noi, di tutte.—Tornerò su questoimportante punto, dell’esistenza del ferro magnetico nella serpentina, in un altro scritto.

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  2. La cattiva o scadente qualità de’ moderni mattoni, in confronto degli antichi, non si verifica per Torino soltanto (ove il gran fabbricare di questi anni ha forse contribuito a peggiorarli), e nè soltanto d’ adesso. Si ascoltino, senza più, alcune gravi parole in proposito di quel sensato e liberissimo ingegno che fu il Milizia (Principii d’ Archit. civile, Bassano 1785, tom. III, pag. 23–24). “Altre precauzioni sarebbero ancora da praticarsi “per rendere i mattoni più solidi delle pietre più dure.…; ma “senza la vigilanza di qualche intelligente Magistrato non è sperabile di “averli di buona qualità. Noi ci lamentiamo della frequente rovina delle “nostre fabbriche, inarchiamo le ciglia alla perpetuità delle antiche, e “trascuriamo i mezzi per formare eccellenti materiali. I muri di mattoni “sono, per comune consenso, più durevoli e resistenti degli altri (di pietre, “sassi ec.), specialmente contro l’ azione del fuoco, che non può “calcinarli… Oltre tanti antichi edifizi, sussistono ancora i piloni del “ponte di Caligola a Pozzuoli, benchè battuli continuamente dal mare, e “ne vengono tagliati espressamente dei pezzi per impiegarli come marmo” —Del rimanente é ben inteso che noi escludiamo dal confronto la modernissima fabbricazionea macchine dei mattoni e di altri materiali da costruzioni, che al certo potrebbe soddisfare le maggiori esigenze del severo Milizia se fosse vivo, e che ei deplorerebbe e griderebbe di vedere sì poco, com'è, diffusa, e darebbe opera a combattere gli pregiudizi e gli ostacoli ad una maggiore e più pronta diffasione della medesima. Li quali per altro non consistono tutti nella solita inerzia e preoccupazione contro le applicazioni tecniche nuove, dipendendo pure da ragioni,belle e buone, d’economia, di torna conto, che soltanto col suo tempo svaniranno, anche colnecessario perfezionamento dell’ arte della medesima fabbricazione a macchine. (V.L’art du Briquetier par F. Challeton De Brugat, Ingénieur etc., Paris, 1861, pag. 77). Certo è però che la potente molia della concorrenza ha, a questvora, contribuito non poco a migliorare, a restaurare la fabbricazionea mano de’materiali da edificare, ne’luoghi o vicino ai luoghi in cui venne introdotta l’altraa macchine.—Il mattone di Staffordshire, sul quale abbiamo serimentato i nostri strumenti maguetici, come si vedrà qui innanzi in questa medesima nota (C), é un mattone difabbrica a macchine.

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  3. Ciascheduno in questo luogo intenderà, come avrà, spero, inteso in tanti analoghi luoghi dello scritto, che si vuole discorrereunicamente del magnetismodi già sviluppato, come quello della calamita, magnetismogià polare, o, che torna il medesimo,bipolare, indipendentemente da qualsivogliaattuate esterna influenza magnetizzante; e perciò di non riferirci qui, punto, al magnetismo polarevirtuale, sviluppabile ma non siviluppato, magnetismosemplice siccome quello del ferro puro e dolcissimo, che potriasi forse contrassegnare del titolo diapolare (non polare, o senza poli), meglio che col titolo diunipolare, proposto dal celebrato Melloni nelle Memorie lodate in sul principio della presente (V. pag. 121, 122, e 143–144 del vol. cit. nella relativa nota (1) nostra della pag. 386). Adunque nel sostenere noi qui che non si troveràmai nelmattone crudo de1 magnetismopolare, non neghiamo mica che si possa per avventura trovarvi delnon polare.

  4. Mentre io sto scrivendo questo, 28 Luglio, mirabilmente raffermo la cosa sopra un mattone ed un tegolo,stracotto il primo, dibuona cottura il secondo, delle fabbriche attuali degli stessi nella Contea di Staffordshire in Inghilterra, recatimi daila grande Esposizione di Londra dall’illustre geologo Cav. Giuseppe Scarabelli da Imola; amico carissimo e compitissimo, col quale procurerò di sdebitarmi, meglio ch’io sappia, nella migliore opportunità di un altro mio scritto sull’argomento, della grande sollecitudine che ha voluto prendere per questi miei studii, avvantaggiandomeli non poco.

  5. È cotesto un alberello d’una certa grandezza (diametro 8cm,5, altezza 14cm), di colore tra il roseo ed il gialliccio, colla vetratura in tutto l’interno, ed in una parle soltanto dell’esterno; il quale dalle informazioni procuratemi, sarebbe di fresco uscito dalla rinomata fabbrica di terre cotte diKénéh, nell’alto Egitto, ove si fabbricano anche de’più accreditatialcarazas, per tener fresca l’acqua d’estate.

  6. Si vegga la recentissima assai curiosa e cospicua Memoria di lui intitolata—Nuovi cenni sugli oggetti di alta antichità trovati nelle torbiere e nelle marniere dell’Italia—, Torino 1862; nella quale sono descritti pure li suddetti cocci ed oggetti da me sottoposti ad esperienze, taluni appartenenti anche all’età del bronzo.—Col mio magnetoscopio, squisitissimo, io so distinguere fra essi quelli d’unavera cottura al fuoco, più o menobuona, e quelli d’una cottura da poco o niente, anche quando li soliti segni delle varie cotture in essi mancano, o tornano dubbi.— Il che polrà per avventura scorgere, colle moltiplicate esperienze di tal fatta, a discoprire e seguire i progressi dell’arte diprodurre e diusare il fuoco nel corso dellaetà della pietra, a decidere se un dato oggetto appartenga all’una piuttosto che all’altra delle dette due età, e somministrare con ciò un novello peculiare lumicino pertentonare nel profondissimo buio di quelle stesse età.

  7. V. De Humboldt e Gay-Lussac la Memoria, citata nella nostra nota (B), “Observations sur l’intensité et l’inclinaison etc.”, al num. 20,Turin, delTableau des Observations.

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Note All’articolo precedente. Il Nuovo Cimento (1855-1868) 16, 405–418 (1862). https://doi.org/10.1007/BF02727035

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