Riassunto
Le fratture di bacino si riscontrano nel 5–8% dei traumi maggiori e, data la solidità strutturale del cingolo pelvico, sono generalmente sostenute da traumi ad alta energia cinetica (70%: incidenti stradali automobilistici e motociclistici; 10–20%: caduta dall’alto-precipitazione; 10%: incidenti sul lavoro-trauma da schiacciamento). Sono gravate da un’alta morbilità e mortalità dato che l’elevata energia richiesta per esercitare un danno su una struttura così solida è in grado di provocare anche lesioni viscerali e, soprattutto, il coinvolgimento di strutture vascolari arteriose evenose, la cui rottura/lacerazione può mettere a rischio la vita del paziente per shock emorragico e necessita spesso di un trattamento chirurgico/interventistico di urgenza. L’emorragia pelvica rappresenta la principale causa di morte nel trauma pelvico (mortalità del 5–30%) [78,79].
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Scaglione, M., Andreoli, C. (2012). I traumi del bacino. In: La TCMD nel trauma ad elevata energia. Springer ABC, vol 2. Springer, Milano. https://doi.org/10.1007/978-88-470-2721-3_8
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DOI: https://doi.org/10.1007/978-88-470-2721-3_8
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