Riassunto
Se la valutazione del DSL e della disprassia verbale parte dal presupposto di analizzare la produzione linguistica del bambino per procedere verso la “costruzione” di materiale formalmente corretto e funzionalmente efficace, la valutazione del disturbo semantico-pragmatico, pur avendo lo stesso fine, mira al processo inverso. In questo caso, infatti, ci si trova di fronte alla situazione opposta: la povertà linguistica lascia il passo a una confusionaria iperverbalità. Il linguaggio del bambino si dimostra qui caratterizzato da una serie di espressioni verbali sovrabbondanti, a volte di personale creazione e spesso inadeguate rispetto al contesto. La valutazione punta a comprendere la radice profonda di queste manifestazioni per raggiungere la vera essenza dell’atto comunicativo.
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Sabbadini, L., Sciabolazza, E.L. (2013). Valutazione del disturbo semantico-pragmatico. In: Disturbi specifici del linguaggio, disprassie e funzioni esecutive. Metodologie Riabilitative in Logopedia, vol 23. Springer, Milano. https://doi.org/10.1007/978-88-470-5349-6_11
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